
I girasoli di Anna Maria Licari in mostra a San Pietro. “IL PROFUMO DELLA MALINCONIA”
Non so se fosse la presidentessa, non ricordo i ruoli e poi, poco importa, ma la serenità che ricordo era la forza guerriera della sua espressione. Sempre sorridente.
La conobbi anni fa durante una delle mostre A.N.D.O.S. in cui le “forti compagne”, forse perché tutte unite dalla medesima sofferenza, possedevano, tutte, il medesimo sorriso luminoso e senza tempo che accompagna sempre i loro malinconici pensieri: quel rumore mentale che è astrazione da una realtà ingiusta da non trasferire a chi ami e ti vive intorno. Come clown in un circo sempre in movimento da una città all’altra, da un pensiero all’altro, senza mai avere il tempo di dedicare i loro “adesso” alla loro serenità in modalità stanziale e definitiva, queste donne A.N.D.O.S. che incontrai allora, mi rimasero nel cuore e negli occhi attraverso i loro soggetti visionari: lavori d’arte in cui le delicate e decise gestualità, pennellate e spalmate sulla tela della loro stessa vita, assumevano la forma del coraggio e dell’insistenza di chi, come clown, vive il dolore personale nascondendolo agli altri che mai debbano partecipare a quella loro intima malinconia.
Così entro, per impegno personale già assunto, e perché attratto da due piccoli occhi furbi e giocosi, in questa noia estiva e in quell’austerità di una sconsacrata sala mostre. Mi ritrovo condotto per mano come un bambino e da un bambino di nome Simone che mi racconta d’essere il nipote della sua nonna… Anna Maria.
“I girasoli di Anna Maria” dei quali ho voluto osservare il profumo, assieme alle marine, ai tramonti di diversa luce, già non terrena, mi hanno trasferito, finalmente, la sua nascosta malinconia con una gioia di vivere che contrasta con la calma dei petali flosci, con le spirituali onde marine e con le curve naturali dell’agave spinosa e guaritrice di queste nostre vite, così come con ogni pensiero che attraversava, lei, nel giusto e continuo suo impegno quotidiano di vivere con amore la vita-percorso con l’obiettivo unico della felicità.
Il piccolo monitor che, accompagnato da musiche emotivanti, mi ha riportato a rivedere i suoi sorrisi, le sue emozioni, la sua forza fotografata, sembrava sublimarsi come altra tela, al pari delle opere esposte in questa galleria poco adatta all’arte e che non ha saputo spegnere i colori, i suoi tratti, la profondità del suo pensiero vincitore. Anna Maria hai vinto tu! Il tuo viaggio nella luce, di cui non conoscevo la partenza, mi ha colto di sorpresa, così come la potente malinconia che tutte le tue opere trasudano con il potere di una vena realmente artistica e misconosciuta. Tutte voi donne A.N.D.O.S. avrete perduto un’amica creativa e guerriera, un’attiva propositrice di azioni nate dalla consapevolezza che tutto è sogno e che come tale va vissuto nella sincera integrità del proprio essere; il mondo intorno ha perduto un’artista vera, una donna luminosa, una madre, una sorella, una nonna colorata e allegra di un piccolo annoiato, ma impegnato presentatore dei suoi quadri. Abbiamo perduto uno spirito che la “giustificazione” del suo disagio fisico, qualche anno fa, mi ha permesso di conoscere anche se in quella superficialità che è la fretta di vivere e che, comunque, è il dono d’incontrarsi delle anime. Dovremmo tutti possedere un suo quadro da tenere bene in vista per ricordarci ogni giorno che i nostri sorrisi, le nostre storie, il nostro vivere, attraversano la malinconia che è certezza, da noi a noi stessi nascosta, di un viaggio nella luce che ci attende tutti.