Su questo sito usiamo i cookies per migliorare la vostra esperienza di navigazione. Continuando la navigazione sul sito, date il vostro consenso ad accettare i cookies.

Per saperne di più sui cookies che utilizziamo e come disabilitarli, vi invitiamo a visitare la pagina relativa alla nostra Cookie Policy

Vi invitiamo inoltre a prendere visione della nostra Privacy Policy

"Scegliere di essere chi si è, è guardare la vita di fronte."

Sal Giampino - Spiritualità
Incarnazione e Cambiamento di Sal Giampino

Incarnazione e Cambiamento

Ogni Essere umano giunge con gioia alla luce terrestre, portando con sé la propria “Luce Divina“, dopo aver vissuto mesi nel ventre materno: nove, i più. E anche l’entità di questo termine di tempo, come vedremo in un prossimo argomento, è indicativa di una volontà Spirituale del nascituro. Sì, perché tutto ciò che accade, ancor prima del momento dell’incarnazione, è frutto della volontà dell’Anima che conosce già ogni cosa, ma che pretende un nuovo corpo per esprimere la propria ricerca di esperienza del ricordo della immutabile conoscenza divina.

L’Anima, dunque, sceglie di discendere col proprio “Spirito di Luce Divina” nella materia che è forma ed esperienza, fino alla morte del corpo che è un momento di cambiamento e trasformazione in nuova “Luce Divina“.

Ogni Anima, infatti, tra una vita terrena e l’altra, vive un periodo d’attesa nel “Kaos“: un luogo, non luogo, dei ricordi dello Spirito, da cui ognuna ha la possibilità di osservare il Pluriverso. Tale osservazione consente all’Anima di vedere e verificare informazioni, caratteristiche e comportamenti degli Esseri umani già incarnati e viventi, per riuscire a comprendere e a decidere verso chi orientarsi per scegliere i propri, nuovi genitori in funzione delle personali, mancate esperienze nella precedente vita vissuta. Ogni corpo umano è infatti strumento di esperienza e nulla può limitarlo in questo suo compito se non, soltanto, la sua stessa inadempienza del vivere nella ricerca del proprio Sé; e dell’esperire ogni possibile conoscenza verso la Felicità. Inadempienza che, una volta incarnati e viventi, può essere dettata soltanto dalla “Mente” – Anima Mentale – che mente, esprimendo la “Bugia Originaria”, e in opposizione alle scelte eseguite, già nel Kaos, dall’Anima Spirituale.

Dunque, l’Anima sceglie i propri genitori fisici già incarnati qui sulla Terra, o in ogni altro possibile pianeta di altro Universo, nel Pluriverso; sceglie il proprio nuovo padre, la propria nuova madre per condurre nuove esperienze che la conducano ad arricchirsi nella conoscenza verso l’Illuminazione divina, sempre nel rispetto dell’unico vero dio, quello interiore: “D’Io“. Così, si incarna e vive nuovamente il sogno della vita, dimenticando, nel medesimo istante, ogni ricordo delle precedenti esperienze nelle precedenti vite vissute. Ciò conduce l’Anima alla tabula rasa, ma con la “Capacità Intuitiva” di cogliere spunti in se stessa per proseguire il proprio percorso sulla strada della riunione con l'”Essenza Primaria Universale“. Questo presupposto non religioso, né dogmatico, è solo una via spirituale che può essere condivisa o non condivisa, ma che pone tutti, comunque, nella condizione di pensiero secondo il quale ogni Essere umano è, immutabilmente e inconsiamente consapevole delle proprie scelte e di tutto ciò che, non avendo ancora vissuto, gli possa consentire di raggiungere un superiore grado di conoscenza. L’Anima, come abbiamo detto, sa già tutto, ma ha dimenticato ogni cosa. In ogni nuova incarnazione, essa, trova il modo di proseguire e completare il proprio livello di riacquisita coscienza del Sé Spirituale. Se ciò non dovesse accadere durante la nuova incarnazione, significa che non era, per lei, ancora il tempo di reincarnarsi. Con amore e senza Giudizio, rientrano in questa tipologia gli Esseri umani che incarnatisi, vivono miserevoli vite di non-Amore, depredando, uccidendo, commettendo atti di violenza materiale e Spirituale verso tutti gli altri Esseri viventi: “Uomini, donne, animali, piante, minerali, acque“.

Il Ciclo della vita è dunque strettamente correlato alla inevitabile morte, ma ciò ci deve rendere felici e non paurosi della morte stessa perché questa è la naturale trasformazione della nostra “Luce Divina“ incarnata, immortale ed eterna. E l’eternità è un tempo molto lungo e ricco di ogni bene per lo Spirito. Come il Sole che tramonta a Occidente, il nostro Spirito di “Luce Divina” – Anima Universale Immortale – scende nell’inconsapevolezza dei corpi di carne dove vive, cresce, impara e diviene consapevole. Poi, alla decisa morte dei corpi, ancora come un Sole, risorge per raggiungere nuovamente l'”Essenza Primaria Universale“. L’inevitabilità della morte, come ogni altro evento, è decisa consapevolmente dall’Anima che prende coscienza della fine del proprio percorso di Incarnazione, perché più nulla può donarle in questa vita di conoscenza. Negare ciò ne impedisce, semplicemente, la comprensione. Il risultato, in questo caso, è che tanti Esseri umani muoiono, senza comprendere la propria morte, in uno stato di angoscia e di paura, mentre medici e famiglie tentano di trattenerli in vita il più a lungo possibile. Morire in questo modo manca di dignità e di grazia. Una grazia che va recuperata con l’Accorgersi e con l’Accettazione della decisione convinta del proprio “Cervello Creatore” – Anima Spirituale – capace di creare, appunto, ogni cosa nella vita. Anche la morte. Accettando, così, il principio dell'”Impermanenza” che è fonte di “Quiete Mentale“.

Ma di questo parleremo una prossima volta.

*LA PROFESSIONE DELL’OPERATORE OLISTICO è una libera professione di cui alla legge 4/2013